domenica 31 agosto 2014

SOS contorno occhi

Il contorno occhi è una zona molto delicata che dobbiamo curare con molta attenzione: è estremamente sensibile agli agenti chimici, ai conservanti, alle fragranze e ai raggi solari, inoltre è una parte del viso costituita da un tipo di pelle così sottile da subire per prima i "danni" del passare del tempo. 

Dal momento che non possiamo impedire a noi stessi di avere una normale mimica facciale che ovviamente coinvolge i muscoli di queste zone particolarmente sensibili, un buon consiglio per mantenere il contorno occhi libero da rughe il più a lungo possibile (le famose "zampe di gallina") è quello di utilizzare una buona crema idratante priva di profumi, massaggiare a lungo e applicare un contorno occhi antiage.

Vediamo quindi cosa possiamo fare per trattare al meglio questa parte del viso.

COMINCIAMO AD IDRATARE BENE LA PELLE DEL VISO
Il primo consiglio è semplicissimo: per evitare/ritardare l'insorgenza dei segni del tempo dobbiamo cominciare ad idratare la pelle sin da giovanissimi, cioè dall'adolescenza. Ci sono molti fattori che influiscono sulla comparsa delle rughe, per esempio la genetica, lo stile di vita più o meno stressante, il cibo (frutta e verdura aiutano a prevenire l'invecchiamento della pelle), il fumo (una delle principali cause dell'invecchiamento cutaneo), il sole (che, come vi ho detto qui, è sia un grande amico sia un potenziale pericoloso nemico per la nostra pelle!) ma non sottovalutiamo l'importanza di una buona crema idratante applicata tutte le mattine e tutte le sere. Per quanto riguarda il contorno occhi la crema assume un valore ancora più importante poiché quella zona, come ho già detto, è ancora più sensibile rispetto al resto del viso.

Dobbiamo applicare una crema che sia priva di siliconi, paraffine e derivati del petrolio che tendono a seccare e privare la pelle dell'idratazione necessaria, una crema ricca di burro di karité, olio di argan, olio di avocado, di jojoba e di rosa mosqueta; sarebbe bene che contenesse anche gel d'aloe vera e gel di acido ialuronico poiché sono estremamente idratanti ed antiage, e non guasterebbe la presenza di Q10, sodio ascorbil fosfato (la forma stabile della vitamina C) e tocoferolo.

IMPORTANTISSIMO: la crema NON deve contenere profumi/fragranze che sono altamente allergizzanti, in particolar modo per la zona del contorno occhi.

In questo post vi scrissi la formulazione di una crema per pelli miste antiage che vi può fungere da esempio.

Quindi la prima regola è questa: la mattina e la sera applicare sul viso della crema idratante il cui INCI contenga attivi antiage, in particolare è importante non tralasciare la zona del contorno occhi su cui consiglio di applicare uno strato di crema in più.
Inoltre, in base al vostro contorno occhi dovete stare attenti alla presenza o meno di caffeina: questo attivo infatti è particolarmente utile in caso di borse, cioè di stasi linfatica, perché riattiva la circolazione e drena quella zona, ma se avete delle rughe "secche" e le classiche occhiaie la caffeina è altamente sconsigliata.

Poiché con il tempo le cellule perdono idratazione ed elasticità, una crema idratante ricca di sostanze che combattono i radicali liberi e che aiutano a "rimpolpare" la pelle (come il gel di acido ialuronico) può essere di grande aiuto.

MASSAGGIARE E' LA PAROLA D'ORDINE!!
Quando applichiamo la crema sul contorno occhi è di fondamentale importanza massaggiare con movimenti delicati, quasi picchiettando, in modo da stimolare la circolazione sanguigna, che aiuterà il contorno occhi a sgonfiarsi e faciliterà la penetrazione degli agenti idratanti e antiage della crema; inoltre il massaggio stimola l'elasticità cutanea. Ovviamente i movimenti devono essere leggeri!

EVITATE IL SOLE
Il sole è un grandissimo nemico per il contorno occhi: non c'è crema antiage che tenga quando ci bruciamo su quella zona. E la conseguenza diretta di una bruciatura è la comparsa di solchi e/o rughe più o meno evidenti. E' importantissimo quindi mettere una protezione solare molto alta sul viso (superiore a 30) in particolar modo sul contorno occhi e sulle palpebre, e soprattutto EVITATE di esporre quella zona direttamente ai raggi solari indossando dei buoni occhiali da sole: meglio l'effetto panda che il contorno occhi bruciato!


APPLICATE UN GEL ANTIAGE
E' molto molto molto difficile trovare un buon gel antiage in commercio, io non ne conosco uno che mi soddisfi al 100% per cui se voi ne siete a conoscenza lasciate un commento in modo che tutti ne possano apprezzare i benefici!

Secondo me un prodotto molto valido è questo siero della Biofficina Toscana che è formulato veramente bene: è ricco di sostanze antiossidanti come il sodio ialuronato (o gel di acido ialuronico), bisabololo, estratto di uva, di mirtillo, di ribes nero e tocoferolo, tuttavia mi lasciano perplessa i tensioattivi che, per quanto siano ecobio, sono pur sempre delle sostanze che sarebbe meglio sciacquare e non tenere a lungo sulla pelle (se non altro per l'effetto di "appiccicaticcio"). 

Se io dovessi formulare un gel antiage in questo momento, scriverei così:
A) Acqua a 100
    Glicerina 3
    Carragenina 1

B) Alcol denaturato 2
    Olio di nocciola 2
    Olio di carota 2
    Olio di avocado 2
    Olio di rosa mosqueta 2
 

C) Gel d’aloe vera 10
    Gel di acido ialuronico 7
    Q10 0,5
    
Bioflavonoidi 1
    Acido alfa lipoico 1
    Estratto di tè verde 2
    Sodio ascorbil fosfato 2
    Tocoferolo 1
    Elastocell 2

    Cosgard 0,6

pH 5,5

(INCI: Aqua, Aloe Barbadensis Leaf Juice, Hyaluronic Acid, Glycerin, Alcohol denat., Corylua Avellana Nut Oil, Zea Mais Germ Oil, Daucus Carota Extract, Persea Gratissima Oil, Rosa Moschata Seed Oil, Camelia Sinensis Extract, Sodium Ascorbyl Phosfate, Lysine Carboxymethyl Cysteinate, Tocopherol, Bioflavonoids, Tioctic Acid, Carrageneen, Sodium Dehydroacetate, Benzyl Alcohol, Ubidecarenione)

Questa formulazione è molto simile a quella che realizzo io per autoprodurmi il gel antiage, che applico non solo sul contorno occhi ma anche su tutto il resto del viso prima di mettere la crema, la sera. 
Come vedete contiene una grandissima quantità di gel d'aloe vera e di gel di acido ialuronico oltre a tanti altri estratti antiossidanti come la vitamina C, l'acido alfa lipoico e l'estratto di tè verde, una vera e propria bomba per i radicali liberi. 
L'olio di nocciola e di carota sono ricchissimi di sostanze antiossidanti e antiage.

E' molto facile da realizzare perché è totalmente a freddo, cioè si prepara prima la fase A, quindi la fase B in un differente ciotolino, quindi SENZA riscaldare si unisce la fase B alla fase A. Si prepara la fase C in un terzo contenitore che poi si mette nel gel precedentemente ottenuto. E' importantissimo come al solito frullare col minipimer ogni volta che si uniscono le fasi; fondamentale NON aggiungere gocce di oli essenziali che potrebbero anche ustionare il contorno occhi; inoltre NON dimenticate di misurare e di aggiustare il pH, se non volete ritrovarvi uno sfogo cutaneo.

So che molti leggendo questa formulazione storceranno il naso per la presenza di alcol ma vi assicuro che in questa percentuale è totalmente innocuo per la pelle e funge semplicemente da blando "emulsionante" per unire la fase acquosa alla fase grassa. 

Il colore non è dei migliori a causa dell'unione dell'olio di carota e dell'estratto di té verde (viene un marroncino.......... brutto brutto brutto!) però l'importante è che funzioni.
Il conservante è importantissimo perché altrimenti dovete buttare tutto entro pochi giorni, considerata la grande quantità di acqua della fase A. 
Vi consiglio di preparare metà dose per volta perché tende ad ossidarsi davvero in fretta.

L'INCI può esservi d'aiuto per capire cosa deve (secondo il mio modesto parere) contenere un buon gel antiage.

Concludendo, vi consiglio di realizzare questo gel e di provarlo perché secondo me è veramente valido e gli effetti si vedono concretamente! 

domenica 3 agosto 2014

Un cosmetico autoprodotto è davvero migliore di uno realizzato da un'azienda cosmetica?

Negli ultimi tempi l'autoproduzione cosmetica è diventata una vera e propria pandemia a cui nessuno (così pare) riesce a sottrarsi.
In molti mi hanno scritto chiedendomi dove potersi documentare per cominciare a spignattare, e la mia risposta è sempre stata la stessa: se non conosci la chimica non vai da nessuna parte.
Ciò che le persone che si avvicinano a questo mondo non riescono a capire è che le conoscenze richieste per poter realizzare un cosmetico, anche una banalissima crema per il viso, sono numerose, vaste e complicate. Una chimica studiata al liceo non è sufficiente, spesso. Bisogna sapere che cosa è il pH, come si misura, come si regola; che cosa vuol dire "ossido-riduzione", che cosa è un'emulsione, come funziona un tensioattivo; bisogna riuscire a capire le modalità con cui le materie prime interagiscono, bisogna sapere perché certe materie prime non possono essere abbinate; bisogna sapere come funziona un conservante, come si usa, perché si usa, quali rischi microbiologici si corrono autoproducendo un cosmetico e mille altri problemi che l'utente medio neanche si immagina.

Non mi stancherò mai di accusare il web in generale e YouTube in particolare per la faciloneria con cui adesso le persone si accostano a questo mondo. L'autoproduzione, una vera e propria scienza, è stata barbaramente violentata, e anni e anni di studi di Cosmetologia sono andati a farsi benedire da volgari e imbarazzanti personaggi del web che si spacciano per formulatori esperti e provetti quando propongono una RICETTA in cui non c'è bisogno di misurare il pH perché tanto "l'ho già fatto io per voi" (storia vera, ahimé).
Già il termine RICETTA mi fa uscire di senno.. ma che stiamo preparando un dolce?! SI CHIAMA FORMULAZIONE E NON RICETTA! E' UN COSMETICO NON UN BISCOTTO!
I veri Formulatori hanno studiato ANNI sui libri, hanno faticato per arrivare a lavorare nei laboratori delle aziende mentre adesso, con il fenomeno dei tutorial su YouTube, si pretende di avere le stesse conoscenze e la stessa esperienza e di essere in grado di produrre un cosmetico alla stessa maniera. E non solo: si butta fango su questo pluriennale lavoro pretendendo di saperne di più. Ci sono ragazzine di quindici anni che snocciolano nomi chimici di attivi neanche fossero nomi di boy band!

Partiamo dall'acqua: molte persone neanche si pongono il problema di quale acqua utilizzare. Ebbene, l'acqua usata dai laboratori delle aziende cosmetiche subisce numerosissimi passaggi di purificazione (dall'osmosi inversa fino all'esposizione sotto piastre UVA e UVB) volti ad eliminare il 99,9% della carica microbiologica. L'utente medio utilizza nel migliore dei casi l'acqua demineralizzata (NON priva di microbi!) e nel peggiore dei casi l'acqua del rubinetto, che proprio priva di batteri non è.
Proseguiamo con la preparazione del cosmetico stesso: in azienda avviene in un ambiente sterile, spesso sottovuoto, con macchine che continuamente controllano la temperatura e il pH del prodotto in modo da mantenerlo stabile; ancora una volta le condizioni sono ottimali, il cosmetico non subisce insulti ambientali né contaminazioni microbiologiche. L'utente medio lavora in cucina e spesso non usa guanti né strumenti sterili, sottoponendo il proprio cosmetico a chissà quali insulti, contaminazioni e via discorrendo, e se stesso a pericolosi effluvi che possono essere irritanti per le vie respiratorie. Alcuni addirittura assaggiano le materie prime ignorando che questo gesto potrebbe causare anche l'avvelenamento!

Un cocktail di impurità e batteri, in poche parole.
Infine, l'azienda confeziona il prodotto in un ambiente sterile utilizzando contenitori sterili creati appositamente per questa funzione e che spesso non contengono aria. L'utente medio spiattella il prodotto in un barattolino dove prima c'era la marmellata e tanti cari saluti. 


E non è tutto!
Nella maggior parte dei casi le persone che si avvicinano a questo mondo, poiché indottrinate dal web e quindi convinte che sia tutto "troppo troppo carino" e "troppo troppo buono", non sanno neanche perché si usa un conservante, e non lo mettono; non sanno perché si misura il pH, e non lo fanno; si limitano a schiaffare tot elementi in un barattolo, mescolare, e inscatolare. Non si pongono il problema di come possano reagire le materie prime tra di loro, di cosa possa causare un pH sballato sulla pelle o dei danni che possa fare la mancanza di un conservante o l'errata conservazione del prodotto. Ci sono persone che non sanno neanche che cosa voglia dire "0,5 gr", cioè che non hanno neanche le conoscenze matematiche di base. 


Perché il messaggio che viene è passato è che NATURALE E' BUONO e NATURALE E' FACILE per cui chissenefrega se la Niacinamide a pH 4,5 libera acido nicotinico che è tossico per la pelle, o se quel tonico contiene infuso di camomilla che poi si ossida e sballa il pH, l'importante è che sia fatto in casa e di conseguenza per questo motivo è INDUBBIAMENTE migliore del cosmetico brutto e cattivo acquistato.

No, no e ancora no. Non ci sto.
Autoprodurre è bellissimo, non lo metto in dubbio; la soddisfazione che regala è immensa, ogni volta che riesco a produrre uno shampoo sento le farfalle nello stomaco perché questa è la mia passione più grande. Ma io ci metto il cervello e il ragionamento in ciò che faccio. E mi pongo delle domande, mi chiedo PRIMA se le materie che sto accostando sono compatibili, mi informo, leggo, CHIEDO senza vergogna ammettendo la mia ignoranza in materia. Non so tutto, imparo piano piano, ma non mi arrogo l'appellativo di beauty guru né vendo libri riguardo lo spignatto perché non ho il diritto né le conoscenze per poterlo fare.
Certo, il mio percorso di studi mi ha dato la possibilità di acquisire un linguaggio scientifico di base, ma tutti con un po' di volontà potrebbero farlo.


Io non condanno affatto l'autoproduzione cosmetica, d'altronde sono la prima a spignattare tutti i prodotti che quotidianamente utilizzo nella mia beauty routine; condanno semplicemente, e ovviamente aggiungerei, l'autoproduzione senza criterio e senza ragionamento, senza basi, strumenti mentali e senza le dovute e opportune conoscenze non solo in campo scientifico ma anche in campo igienico. Molte persone infatti sottovalutano l'enorme quantitativo di microbi che un prodotto realizzato in casa porta al suo interno, se non realizzato con le dovute misure. 

Ciò che più mi spaventa è leggere sul web formulazioni di protezioni solari fai da te. Come ho scritto qui, NON si può affidare la propria salute ad una ricettina trovata su un sito! Un conto è una crema, uno shampoo, un balsamo che in fin dei conti il massimo che possono fare è irritare il cuoio capelluto e l'epidermide in generale se formulate male; un conto è ragionare con il sole e pretendere di spacciare come protezione solare un intruglio di olio, burro e mentolo per rinfrescare rischiando di mandare lo sfortunato utente all'ospedale con ustioni di vario grado.
Sono allibita, sconcertata e impaurita.


Da qui mi sorge spontanea una domanda: un cosmetico autoprodotto è davvero migliore di uno realizzato da un'azienda cosmetica?
Ragioniamo un attimo: il cosmetico prodotto da un'azienda subisce una serie di procedimenti (challenge test, patch test...) volti ad appurarne la stabilità nel tempo, l'affidabilità, il reale funzionamento, la pericolosità per l'epidermide e la carica batteriologica; inoltre, come ho già scritto sopra, in virtù delle leggi che fortunatamente tutelano il consumatore, tali cosmetici sono realizzati seguendo norme ben precise di buona fabbricazione e di igiene, in ambienti puliti (nella maggior parte dei casi sterili), inoltre sono formulati da un'equipe di esperti, di persone che hanno studiato anni e anni la materia e che hanno esperienza nel loro campo. 
Un cosmetico fatto in casa, in cucina, da una persona che non sa neanche cosa vuol dire "gelificante", può competere con questo livello di professionalità? Assolutamente no.
E allora siamo davvero sicuri che sia meglio spalmarsi sul viso un concentrato di batteri e sostanze davvero pericolose (perché maneggiate da persone non esperte in questo campo) piuttosto di una crema contenente paraffine e siliconi?


Addirittura sul web si leggono "formulazioni" in cui si consiglia di aggiungere al composto una trentina di gocce di olio essenziale, ignorando quanto questo possa essere pericoloso per la salute del consumatore; spesso infatti si pensa che l'olio essenziale serva solamente a dare un profumino buono al composto, quando invece è un concentrato di molecole chimiche con una specifica funzione, molecole altamente irritanti se applicate sopra una certa dose. Non dimentichiamo che gli oli essenziali, se ingeriti, possono portare alla MORTE, nonostante ciò sul web si leggono ricette in cui vengono applicati acriticamente e a iosa.
Ho letto pure un commento in cui una nota youtuber consigliava di aggiungere "qualche goccia" di olio essenziale di tea tree ad uno shampoo per renderlo magicamente antiforfora, tralasciando di specificare il numero di gocce (perché forse neanche lei lo sapeva!) e di sottolineare che prima di utilizzare un olio essenziale è sempre bene testarne una goccia sulla propria pelle per vedere se compaiono irritazioni o reazioni cutanee. 

Siamo alla frutta.

Non tutti gli spignattatori sono degli ingenui inesperti, il mio non vuole essere un discorso per generalizzare, non posso fare di tutta l'erba un fascio; esistono infatti tantissime formulazioni di autoproduzione sul web validissime e che possono tranquillamente competere con un cosmetico professionale. Non metto in dubbio che ci siano tantissimi spignattatori che realizzano dei veri e propri gioielli nelle proprie cucine. D'altronde anche io ogni giorno cerco di migliorare il mio operato in modo da crescere e creare dei cosmetici sempre più competenti.
Il mio discorso però riguarda la maggioranza degli utenti che si rivolgono all'autoproduzione, persone a cui i negozi di materie prime non dovrebbero vendere gli attivi se non dopo aver fatto loro un bel corso di chimica, fisica e matematica di base.


Cosa ne pensate? 

Giudicate e fatemi sapere.