mercoledì 2 aprile 2014

Siliconi nei cosmetici: cerchiamo di fare chiarezza

Da un paio di anni a questa parte sul web si legge di tutto e di più circa la pericolosità dei siliconi nei cosmetici: è stato detto che sono comedogeni, addirittura che sono cancerogeni, e molto probabilmente anche che sono la causa di tutti i mali del mondo... sto scherzando, ma credo che sia necessario applicare un filtro alle informazioni (o disinformazioni?) che compaiono quando si digita "siliconi nei cosmetici" su Google.

Prima di scrivere questo post mi sono documentata a fondo e per giorni mi sono chiesta se fosse giusto parlare di questo argomento poiché mi considero una paladina dell'ecobio e ciò che sto per dire potrebbe incrinare questa reputazione... molto probabilmente mi darò la zappa sui piedi perché ultimamente è diventato impopolare non demonizzare i siliconi, ma voglio che sia chiaro che se sto scrivendo quello che sto per scrivere è perché sono una paladina dell'ecobio e non una fanatica. Per questi motivi ritengo che sia necessario evitare estremismi pseudoscientifici e allarmismi inutili e che sia molto più importante fare della corretta informazione, da cui poi ciascuno può ricavare l'idea che preferisce.

Non sono così megalomane o egocentrica da pensare che questo post cambierà la storia dell'opinione pubblica, ma mi piace pensare che quelle tre anime che mi seguono potranno ricavare qualche spunto di riflessione circa un argomento su cui molte persone (purtroppo anche molto seguite) che hanno avuto diarrea verbale avrebbero dovuto tacere.

COSA SONO I SILICONI?
Chimicamente parlando, i siliconi o polisilossani sono polimeri inorganici basati su una catena silicio-ossigeno e gruppi funzionali organici legati agli atomi di silicio.
Si tratta di molecole sintetizzate in laboratorio non presenti in natura, e quindi in quanto tali sono biologicamente inerti. Da ciò si deduce che, come è scritto nell'Angolo di Lola (qui), i siliconi non interagiscono minimamente con le funzioni delle cellule, cioè non penetrano attraverso le membrane cellulari e quindi non danno allergie (per quanto molti soggetti presentino delle reazioni cutanee dopo l'applicazione dei siliconi, ma non sono stati ancora fatti studi al riguardo)... essendo incompatibili con le cellule umane è altamente improbabile che siano cancerogeni.


Quindi, primo punto: togliamoci dalla testa che i siliconi siano cancerogeni!

Infine, poiché sono biologicamente inerti, sono inattaccabili dai batteri e quindi sono praticamente eterni, il che è un bene perché fa sì che sia necessaria una minore quantità di conservante nel cosmetico e inoltre fa sì che il cosmetico possa rimanere sullo scaffale per anni e anni, ma è anche un male perché affinché venga smaltito a livello ambientale occorre tantissimo tempo.

CARATTERISTICHE DEI SILICONI
Le altre caratteristiche di queste molecole sono che:
- hanno proprietà uniformi in un ampio intervallo di temperatura, il che significa che hanno performance stabili al variare della temperatura e, addirittura, non si degradano col calore, a differenza degli oli vegetali;
-hanno bassa tensione superficiale, il che significa che non fanno scia bianca e quindi sono utilizzati nelle creme proprio per questo motivo, inoltre aumentano la "bagnabilità" del prodotto, ecco perché i fondotinta contenenti siliconi si spalmano egregiamente;
- hanno un alto grado di lubrificabilità e scorrevolezza, soprattutto su substrati organici, ecco perché rendono la pelle setosa e liscia;
- hanno alta idrorepellenza, cioè sono unti e totalmente incompatibili con l'acqua, ecco perché si dice che formano una "barriera", una "guaina";
- a differenza dei petrolati non sono affatto economici per cui se il formulatore sceglie di inserirli in un prodotto è solo per le caratteristiche citate sopra.

Con il termine silicone quindi si intende una vasta categoria di polimeri dalle peculiari performance che li rendono ineguagliabili da qualsiasi altra molecola presente in natura. 

Sempre secondo Lola, i più comuni siliconi che troviamo nei cosmetici sono:
- Dimethicone, un nome generico che rappresenta una categoria di sostanze dalle differenti caratteristiche; in base alla lunghezza della catena variano anche la viscosità e la volatilità;

- Phenil dimethicone, un silicone che ha maggiore compatibilità con lipidi organici ed è solubile in alcool;

- Cyclomethicone: ha una certa volatilità, al pari di cyclopentasyloxane e cycloesasiloxane;

- Dimethiconol: gomma siliconica che non si usa mai da sola, serve ad avere preparazioni più dense;

- Con gli emulsionanti siliconici (dimethicone copolyol) si ottengono emulsioni acqua/silicone a temperatura ambiente senza bisogno di scaldare. Questa particolare caratteristica è sfruttata dai formulatori per creare protezioni solari che resistono all'acqua e che non vengono portate via dal sudore.

Quindi, secondo punto: non è vero che i siliconi sono il diavolo poiché in alcune formulazioni il silicone dà vantaggi insostituibili perché permette, nel caso delle protezioni solari, una resa migliore dei filtri sia fisici sia chimici, oltre al fatto che permette di creare protezioni waterproof. Tali vantaggi si riscontrano anche in preparazioni per grandi ustionati: la totale inerzia fisiologica dei siliconi (così come delle paraffine) fa sì che l'ustione venga "protetta" dall'attacco di batteri e microrganismi patogeni, permettendo una migliore guarigione.
Come è scritto giustamente qui ridurre i siliconi a tutti i termini con il suffisso -one è una bestialità che non meriterebbe neanche di essere presa in considerazione se non fosse che, purtroppo, sul web il 90% degli articoli riporta questa dicitura come marchio di riconoscimento di tali polimeri. Dal momento che terminano in -one anche molti conservanti non è corretto definire siliconi tutti gli "oni".

Quindi, terzo punto: non è vero che tutte le sostanze che terminano in "-one" sono siliconi.

COSA COMPORTA L'UTILIZZO DEI SILICONI 
Sempre su questa pagina viene smentita la bufala secondo cui i siliconi sarebbero la principale causa dei pori dilatati: non è stato ancora dimostrato scientificamente che tali polimeri causino l'allargamento dei pori anche perché, come detto sopra, essi sono biologicamente inerti quindi non riescono in alcun modo ad interagire con la cellula epidermica.
Tuttavia, come scritto sull'Angolo di Lola, per questo motivo e per la loro elevata idrorepellenza creano una barriera sulla pelle che, oltre a essere difficile da lavare via, innanzitutto intrappola i microrganismi al di sotto di tale barriera, favorendo la comparsa di brufoli e punti neri, in secondo luogo impedisce la naturale idratazione della pelle che a lungo andare diventa asfittica e spenta. Devo precisare che ciò accade quando i siliconi sono i costituenti principali di una crema (cioè in pratica si trovano in posizione alte nell'INCI) ma non accade se sono presenti in percentuali minori del 2%. 
Secondo Lola, dimethicone e cyclomethicone ai primi posti dell'INCI insieme ad un dimethicone copolyol in mezzo all'INCI danno fondotinta occlusivi e ingrassanti, mentre cyclopentasiloxane e cyclohexaxyloxane danno fondotinta setosi ma molto meno grassi, anche secchi alle volte. Ecco perché chi ha la pelle grassa dovrebbe evitare totalmente dimethicone e cyclomethicone, mentre potrebbe pensare a un fondotinta più leggero con cyclopentasiloxane.
Di certo i siliconi non hanno alcuna proprietà idratante o emolliente, sono ingredienti piuttosto vuoti all'interno di una crema, ecco perché posso accettarli all'interno di un fondotinta che mi resta sul viso qualche ora ma non posso tollerarli all'interno della crema che mi deve idratare e trattare la pelle secondo le mie necessità. Il silicone va a schermare il principio attivo contenuto all'interno della crema, oltre al fatto che "blocca" il sebo all'interno dei pori, con il duplice risultato di impedire l'azione del principio attivo (per esempio l'oe di tea tree che ha la funzione di combattere proprio la pelle impura) e di favorire la formazione di punti neri.
Ultimamente molte persone si lamentano delle irritazioni comparse dopo l'utilizzo di cosmetici contenenti siliconi per cui sicuramente verranno fatti studi riguardo tale inerzia biologica che sembra esserci chimicamente, anche se appunto talvolta compaiono allergie.

Quindi, quarto punto: i siliconi non causano i pori dilatati però favoriscono l'insorgenza di brufoli e punti neri e impediscono la naturale idratazione della pelle. Inoltre sono ingredienti chimicamente "vuoti" che non apportano alcun beneficio reale alla cute se non una falsa "setosità" e morbidezza che sotto nascondono una pelle disidratata e asfittica.

Stesso discorso può essere applicato ai capelli: i siliconi creano una barriera intorno al capello, inguainandolo e "isolandolo". Ecco perché a lungo andare i capelli diventano simili a alghe unticce alla radice e secche sulle punte.
Anche se è sbagliato dire che i siliconi "privano i capelli del nutrimento" perché i capelli sono esclusivamente cellule morte che non si nutrono affatto, tuttavia applicare delle maschere idratanti su capelli inguainati di silicone non dà alcun effetto perché gli oli contenuti nelle maschere non possono certo attraversare la guaina siliconica.

E DAL PUNTO DI VISTA AMBIENTALE?
Come detto sopra, i siliconi sono dei polimeri estranei alla natura che con il tempo così come si accumulano sul capello e sulla pelle si accumulano anche nell'ambiente. Sono difficilissimi da essere smaltiti, ecco perché sono fortemente inquinanti.

CONCLUSIONI
I siliconi non fanno male, non sono cancerogeni né devono essere demonizzati in alcun modo. Sono semplicemente dei polimeri sintetici con sia vantaggi sia svantaggi, sta al formulatore decidere se incorporarli in un prodotto come sta al consumatore decidere di utilizzarli.
Hanno elevatissime performance che li rendono preferibili agli oli vegetali in certe occasioni, però d'altronde hanno un forte potere inquinante.

In conclusione, se utilizzo una volta ogni tanto un fondotinta contenente silicone non morirò, non avrò il cancro né causerò la fine del mondo, tutt'al più mi comparirà qualche punto nero. Non utilizzo litri di siliconi ogni giorno per cui non inquino l'ambiente, ma d'altronde non sono chemofobica né odio a prescindere certe molecole chimiche come appunto il silicone (che poi, si potranno mai odiare degli ingredienti cosmetici? che senso ha?).
Smettiamola con gli allarmismi e gli estremismi e cominciamo a "credere" solo ai dati scientifici, piuttosto che alle Wanna Marchi del web (o di youtube) che attribuiscono con faciloneria e pseudoscienza poteri demoniaci a certi polimeri.

Vi lascio con questa frase di Rodolfo Baraldini che mi ha colpita moltissimo: "Anche se una bugia ripetuta 1000 volte diventa una verità, quando si cercano scuse o spiegazioni pseudoscientifiche per demonizzare una sostanza, se non si possono produrre ricerche, che almeno le si supporti con un qualche razionale."
E aggiungo: mettete sempre in discussione ciò che sentite e ciò che leggete.

https://www.facebook.com/ilmondoecobiodiSara

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