venerdì 25 aprile 2014

Naturale non è sinonimo né di "facile" né di "buono" né di "sicuro"

PREMESSA: oggi mi sento polemica, ve lo anticipo così non siete obbligati a sorbirvi questa pappardella ;)

La parola naturale è un grande calderone dentro il quale si nascondono tantissimi significati, una sorta di paravento dietro il quale si sono accumulati termini e termini.

Ultimamente naturale è diventato tutto ciò che di bello e buono esiste al mondo, quasi fosse la sagra del qualunquismo, della banalità e della faciloneria (scusate se adopero quest'ultima parola spesso nei miei post, ma la ADORO). 
Naturale è lo shampoo della Garnier nella confezione di plastica non biodegradabile, naturale è lo zainetto in finta pelle derivata dal petrolio delle fashion blogger, naturale è anche il seno di Belèn. Ma non divaghiamo.

Naturale è un termine che indica un po' tutto e niente, sicuramente viene adoperato come sinonimo di facile, buono e sicuro.
Se il povero Socrate potesse vedere questa involuzione del pensiero e della parola inorridirebbe constatando che la sua cicuta, CHE E' NATURALE!, viene infilata all'interno del grande minestrone di sostanze di derivazione vegetale considerate "buone" e "sicure".
Perfino la digitale è naturale, perfino l'eroina, e anche il petrolio, visto che ci siamo, è naturale...


Esistono dei parametri oggettivi e scientifici per cui è possibile giudicare una sostanza (cosmetica, rimanendo nel nostro campo) buona o cattiva? Ma soprattutto cosa significa "buono"? Nel senso che si "comporta bene", come se i composti cosmetici avessero una vita propria e soprattutto una coscienza? Buono vuol dire.. assolutamente niente!

Poi, le sostanze naturali sono tutt'altro che sicure: all'interno dei cosmetici sono molto più stabili i siliconi e le paraffine piuttosto che i composti vegetali; allo stesso tempo, questi ultimi, poiché biologicamente attivi, danno molte più reazioni dermatologiche delle sostanze di sintesi. Quindi sicure per quale motivo?

E non tralasciamo il facile: da quando YouTube si è riempito di guru dalla dubbia preparazione la Chimica è diventata un optional e tutti si sono dati allo spignatto, proprio perché semplice e divertente.
Questa è vera e propria follia.
Creare un cosmetico di qualsiasi tipo (a partire da una "banale" crema per il viso fino ai detergenti o i sieri) richiede studio e preparazione. E' necessario documentarsi su come funzionano i componenti, su quali sono le loro caratteristiche chimiche, su come si bilancia il pH, su cosa è un'emulsione e come funziona, su quali sono le possibili interazioni e gli effetti, su come agiscono tali componenti sull'epidermide.. bisogna imparare la chimica, studiare la fisica, ripassare la matematica.
Esistono corsi di laurea e master di secondo livello per diventare formulatori, perché la Cosmetologia è una scienza seria che ogni giorno viene barbaramente violentata sul web da migliaia di inesperti che si gettano in questo mondo pensando che "tanto è naturale, non può farmi male".

Prima di prendere una qualsiasi sostanza in mano e utilizzarla, bisogna capire, acquisire conoscenze, comprendere, informarsi. Bisogna aprire libri di chimica, consultare siti ATTENDIBILI (come il forum di Lola) e lasciare le guru di YouTube là dove meritano di stare.
Ci sono persone che si spalmano direttamente in faccia la Niacinamide e poi corrono al pronto soccorso con il viso "ustionato", persone che non capiscono perché la crema vada male o semplicemente si "smonti", persone che mettono 30 gocce di o.e. di tea tree in 100 grammi di tonico e si bruciano la pelle, persone che formulano male uno shampoo e si riempiono di forfora, persone che non hanno minimamente la conoscenza del concetto di pH e pretendono di alzarlo aggiungendo (ebbene sì) ACIDO LATTICO anziché soluzione di soda caustica... persone che addirittura assaggiano le materie prime cosmetiche!


Gli oli essenziali vengono spesso utilizzati in proporzioni esagerate e dannose; vengono comprati senza sapere come vengono sintetizzati e quindi vengono usati solo perché "danno un buon profumo".. secondo me questa cosa è terribile perché dimostra con quanta leggerezza ormai ci si accosta al mondo della cosmetica.
Le persone si lamentano delle sensibilizzazioni cutanee causate dalle creme ecobio (più spesso da quelle spignattate) perché non si rendono conto di quando è pericoloso adoperare certe sostanze. Si sviluppano delle vere e proprie allergie e talvolta, se non si sta attenti, il danno è così grave da diventare permanente e irreparabile. 

Tutto questo perché è naturale!

Io non sono un'esperta e ho ancora tantissimo da imparare; ho fatto i miei pastrocchi ma fortunatamente non mi sono mai fatta del male. A volte le mie creme si muffano, altre volte gli shampoo si smollano, altre ancora i sieri vanno a male.. ogni volta che spignatto imparo qualcosa di nuovo dalla pratica, ma prima ho sempre l'accortezza di andarmi a ripassare (o imparare ex novo perché non ho la scienza infusa!) le schede tecniche delle materie prime. 


A volte è necessario essere controcorrente semplicemente per stare dalla parte del buon senso. E il buon senso va contro la pappe precotte del web.
Bisognerebbe che prima ancora di insegnare a spignattare tali guru seguitissime attivassero il cervello e si facessero un esame di coscienza.. ma più in generale sarebbe necessario che le persone disimparassero a semplificare tutto.
La strada per fare bene è una sola, e non prevede scorciatoie alla Super Mario!

https://www.facebook.com/ilmondoecobiodiSara

p.s. mi dispiace per questa retorica antipatica ma purtroppo molti dettagli non sono scontati come si pensa. Si sta sviluppando un vero processo di involuzione mentale e attitudinale per cui non si studia più con criterio una materia ma la si aggira pretendendo poi di aver acquisito la scienza assoluta. Cerchiamo di ragionare sempre col cervello e di farci indottrinare di meno!

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