venerdì 25 aprile 2014

Naturale non è sinonimo né di "facile" né di "buono" né di "sicuro"

PREMESSA: oggi mi sento polemica, ve lo anticipo così non siete obbligati a sorbirvi questa pappardella ;)

La parola naturale è un grande calderone dentro il quale si nascondono tantissimi significati, una sorta di paravento dietro il quale si sono accumulati termini e termini.

Ultimamente naturale è diventato tutto ciò che di bello e buono esiste al mondo, quasi fosse la sagra del qualunquismo, della banalità e della faciloneria (scusate se adopero quest'ultima parola spesso nei miei post, ma la ADORO). 
Naturale è lo shampoo della Garnier nella confezione di plastica non biodegradabile, naturale è lo zainetto in finta pelle derivata dal petrolio delle fashion blogger, naturale è anche il seno di Belèn. Ma non divaghiamo.

Naturale è un termine che indica un po' tutto e niente, sicuramente viene adoperato come sinonimo di facile, buono e sicuro.
Se il povero Socrate potesse vedere questa involuzione del pensiero e della parola inorridirebbe constatando che la sua cicuta, CHE E' NATURALE!, viene infilata all'interno del grande minestrone di sostanze di derivazione vegetale considerate "buone" e "sicure".
Perfino la digitale è naturale, perfino l'eroina, e anche il petrolio, visto che ci siamo, è naturale...


Esistono dei parametri oggettivi e scientifici per cui è possibile giudicare una sostanza (cosmetica, rimanendo nel nostro campo) buona o cattiva? Ma soprattutto cosa significa "buono"? Nel senso che si "comporta bene", come se i composti cosmetici avessero una vita propria e soprattutto una coscienza? Buono vuol dire.. assolutamente niente!

Poi, le sostanze naturali sono tutt'altro che sicure: all'interno dei cosmetici sono molto più stabili i siliconi e le paraffine piuttosto che i composti vegetali; allo stesso tempo, questi ultimi, poiché biologicamente attivi, danno molte più reazioni dermatologiche delle sostanze di sintesi. Quindi sicure per quale motivo?

E non tralasciamo il facile: da quando YouTube si è riempito di guru dalla dubbia preparazione la Chimica è diventata un optional e tutti si sono dati allo spignatto, proprio perché semplice e divertente.
Questa è vera e propria follia.
Creare un cosmetico di qualsiasi tipo (a partire da una "banale" crema per il viso fino ai detergenti o i sieri) richiede studio e preparazione. E' necessario documentarsi su come funzionano i componenti, su quali sono le loro caratteristiche chimiche, su come si bilancia il pH, su cosa è un'emulsione e come funziona, su quali sono le possibili interazioni e gli effetti, su come agiscono tali componenti sull'epidermide.. bisogna imparare la chimica, studiare la fisica, ripassare la matematica.
Esistono corsi di laurea e master di secondo livello per diventare formulatori, perché la Cosmetologia è una scienza seria che ogni giorno viene barbaramente violentata sul web da migliaia di inesperti che si gettano in questo mondo pensando che "tanto è naturale, non può farmi male".

Prima di prendere una qualsiasi sostanza in mano e utilizzarla, bisogna capire, acquisire conoscenze, comprendere, informarsi. Bisogna aprire libri di chimica, consultare siti ATTENDIBILI (come il forum di Lola) e lasciare le guru di YouTube là dove meritano di stare.
Ci sono persone che si spalmano direttamente in faccia la Niacinamide e poi corrono al pronto soccorso con il viso "ustionato", persone che non capiscono perché la crema vada male o semplicemente si "smonti", persone che mettono 30 gocce di o.e. di tea tree in 100 grammi di tonico e si bruciano la pelle, persone che formulano male uno shampoo e si riempiono di forfora, persone che non hanno minimamente la conoscenza del concetto di pH e pretendono di alzarlo aggiungendo (ebbene sì) ACIDO LATTICO anziché soluzione di soda caustica... persone che addirittura assaggiano le materie prime cosmetiche!


Gli oli essenziali vengono spesso utilizzati in proporzioni esagerate e dannose; vengono comprati senza sapere come vengono sintetizzati e quindi vengono usati solo perché "danno un buon profumo".. secondo me questa cosa è terribile perché dimostra con quanta leggerezza ormai ci si accosta al mondo della cosmetica.
Le persone si lamentano delle sensibilizzazioni cutanee causate dalle creme ecobio (più spesso da quelle spignattate) perché non si rendono conto di quando è pericoloso adoperare certe sostanze. Si sviluppano delle vere e proprie allergie e talvolta, se non si sta attenti, il danno è così grave da diventare permanente e irreparabile. 

Tutto questo perché è naturale!

Io non sono un'esperta e ho ancora tantissimo da imparare; ho fatto i miei pastrocchi ma fortunatamente non mi sono mai fatta del male. A volte le mie creme si muffano, altre volte gli shampoo si smollano, altre ancora i sieri vanno a male.. ogni volta che spignatto imparo qualcosa di nuovo dalla pratica, ma prima ho sempre l'accortezza di andarmi a ripassare (o imparare ex novo perché non ho la scienza infusa!) le schede tecniche delle materie prime. 


A volte è necessario essere controcorrente semplicemente per stare dalla parte del buon senso. E il buon senso va contro la pappe precotte del web.
Bisognerebbe che prima ancora di insegnare a spignattare tali guru seguitissime attivassero il cervello e si facessero un esame di coscienza.. ma più in generale sarebbe necessario che le persone disimparassero a semplificare tutto.
La strada per fare bene è una sola, e non prevede scorciatoie alla Super Mario!

https://www.facebook.com/ilmondoecobiodiSara

p.s. mi dispiace per questa retorica antipatica ma purtroppo molti dettagli non sono scontati come si pensa. Si sta sviluppando un vero processo di involuzione mentale e attitudinale per cui non si studia più con criterio una materia ma la si aggira pretendendo poi di aver acquisito la scienza assoluta. Cerchiamo di ragionare sempre col cervello e di farci indottrinare di meno!

sabato 12 aprile 2014

Il problema del fondotinta

Trovare un fondotinta con un buon INCI è più difficile che trovare un ago in un pagliaio.
Tutti i fondotinta che si trovano in commercio (mi riferisco agli scaffali delle profumerie e dei supermercati), e dico TUTTI!, contengono una sfilza di siliconi che neanche le guarnizioni degli infissi delle finestre di casa mia. 

Come ho già detto in questo post, non è la fine del mondo utilizzare una volta ogni tanto un fondotinta siliconico, soprattutto se i siliconi sono leggeri e volatili (come il ciclopentasiloxane), ma francamente come abitudine quotidiana consiglierei di valutare altre soluzioni, per tre semplici motivi:
1) quando ci strucchiamo immettiamo quotidianamente nell'ambiente sostanze non biodegradabili e inquinanti (non scordiamoci che la paraffina altro non è se non petrolio);
2) a lungo andare il silicone forma una patina sull'epidermide difficile da togliere per cui la successiva applicazione di una crema ricca di principi attivi può rivelarsi del tutto inutile perché tali sostanze attive non hanno modo di raggiungere la pelle;
3) le pelli problematiche (acneiche, grasse, miste) vengono "occluse" dalla barriera siliconica con la conseguente proliferazione di microrganismi responsabili dell'ulteriore fuoriuscita di comedoni e brufoli.

STRUCCARSI SEMPRE!
Fermo restando che sarebbe bene tenere il fondotinta sul viso per minor tempo possibile nell'arco della giornata (anzi, sarebbe meglio non usarlo affatto!), ci tengo a sottolineare che è FONDAMENTALE STRUCCARSI SEMPRE prima di andare a letto per evitare l'accumulo di siliconi sulla pelle (fatto responsabile dell'insorgenza di molti inestetismi cutanei), ma non utilizzando le salviettine struccanti monouso (che non servono praticamente a niente), bensì usando:
1) latte detergente (possibilmente senza paraffina, altrimenti non si è fatto niente) oppure un olio vegetale (meglio se di cocco o di riso, evitate totalmente l'olio di ricino che è piuttosto pericoloso se applicato sugli occhi)

2) gel detergente per pulire i residui del latte detergente
3) spugnetta di microfibra con la quale dovete drusciare e massaggiare a lungo la pelle, per assicurarvi di pulire a fondo
4) tonico per calmare e lenire i rossori.
Se vi siete struccate bene, quando vi asciugherete il viso con la salvietta questa resterà pulita.
Con questa routine vi assicurate di togliere qualsiasi residuo di siliconi dal viso, ma se il fondotinta è costituito da siliconi pesanti e occludenti (come il dimethicone posto tra le posizioni più alte dell'INCI) non è sicuro di riuscire a pulire per bene la pelle.




Per tutti questi motivi, nella routine quotidiana consiglio di utilizzare fondotinta minerali o privi di sostanze occludenti o comunque con un INCI abbastanza accettabile (cioè con siliconi leggeri posti nelle posizioni più basse, quindi presenti in minima quantità).
Ritorniamo quindi alla frase con cui ho cominciato questo post: trovare un fondotinta con un buon INCI è più difficile che trovare un ago in un pagliaio.


COME SCEGLIERE IL FONDOTINTA ADATTO: il tipo di pelle
Ho scandagliato gli scaffali delle profumerie e dei negozi di cosmesi alla ricerca di fondotinta utilizzabili quotidianamente ma non sono riuscita a trovare nulla che mi soddisfacesse. In qualche erboristeria si trova la Lepo ma dalle recensioni sul web neanche ho voluto provarla perché non gode di buona reputazione.
Le grandi aziende cosmetiche non si pongono minimamente tale problema e continuano a sfornare i soliti fondotinta inquinanti e poco ecobio, per cui la nostra attenzione si deve rivolgere altrove. Adesso vanno tanto di moda le BBcream che sono costituite dai soliti siliconi e dalla solita paraffina di sempre per cui anche se alcune marche pubblicizzano formule contenenti vitamina C questa, prima di arrivare realmente alla pelle, deve attraversare una tale barriera che, in pratica, le cellule non la assorbiranno mai


Innanzitutto, prima di acquistare un fondotinta bisogna aver chiaro il nostro tipo di pelle. Ogni pelle infatti ha esigenze diverse:

- una pelle problematica ricca di comedoni e brufoli e che si unge in fretta necessita di un fondotinta leggero che lasci "traspirare" il più possibile le cellule, per cui io raccomando sempre di utilizzare un fondotinta minerale con una buona dose di cipria e al massimo un fondotinta con siliconi "leggeri" come il ciclopentasiloxane (per maggiori informazioni leggete qui), basta sia liquido e non compatto né mousse
- una pelle normale si troverà bene con qualsiasi tipo di fondotinta, anche quello compatto, e con una spolverata di cipria
- una pelle secca con le pellicine e le rughette necessita di un fondotinta corposo che non evidenzi ulteriormente i "difetti", per cui sono vietati i fondotinta minerali, quelli troppo difficili da stendere (come quelli compatti) e la cipria, mentre sono da preferire fondotinta liquidi nutrienti

- una pelle matura con segni d'espressione avrà le stesse necessità del punto sopra.
Una volta stabilite le necessità del viso, arriva la parte più ardua: trovare il fondotinta giusto.




COME SCEGLIERE IL FONDOTINTA ADATTOil colore
Molte donne spesso sbagliano perfino il colore, con il risultato di sembrare clown ambulanti con chili di cerone in faccia e un netto stacco tra mandibola e collo, la prima marrone e il secondo bianco latte (che oscenità, lasciatemelo dire). Questa concezione del fondotinta come prodotto per "dare colorito" è un residuo dei maledetti anni 80 in cui il blush, allora chiamato "fard", veniva steso e ripassato tre o quattro volte sugli zigomi e spesso marcato con glitter.... 

Fortunatamente negli anni 2000 il fondotinta è tornato ad avere la sua funzione primaria, cioè esaltatore della naturale bellezza, per cui il colore deve essere uguale al colore dell'incarnato. Poiché spesso le profumerie hanno le luci al neon, rimane molto difficile scegliere la tonalità giusta per cui potete prendere un pochino di prodotto dal tester, metterlo sulla mandibola sul confine tra viso e collo, uscire un attimo dal negozio e, con la luce naturale, farvi dire da chi vi accompagna, o anche dalla commessa, se c'è o non c'è stacco tra le due parti. Questo secondo me rimane il miglior metodo per scegliere il fondotinta.




Se siete molto chiare di pelle è molto meglio stendere un fondotinta che non stacchi col colore del collo e riscaldare i tratti con la terra (senza esagerare) piuttosto che stendere un prodotto di due toni più scuri palesemente in contrasto con il resto dell'incarnato e rischiare l'effetto mascherone. Se il vostro incarnato è una via di mezzo tra due tonalità di fondotinta potrete sempre prenderli entrambi e miscelarli al momento dell'applicazione, mettendo sul dorso della mano una goccia di quello più chiaro e una di quello più scuro e quindi unendoli semplicemente con il dito.
Inoltre, se siete molto giovani, prendete un fondotinta leggero, facile da spalmare, che si uniformi perfettamente con la pelle in modo da esaltare la bellezza del vostro viso senza appesantirvi e farvi apparire volgari. Se avete l'acne evitate di spalmarvi chili di fondotinta perché così facendo i brufoli verranno sottolineati ancora di più perché appariranno in rilievo, evitate inoltre di coprirli con strati e strati di correttore per lo stesso motivo; scegliete piuttosto un fondotinta che faccia respirare la pelle e non occluda i brufoli... poi, se si vedono, PAZIENZA, l'importante è che non aumentino di numero e di dimensioni!





COME SCEGLIERE IL FONDOTINTA ADATTOil sottotono
Oltre al colore, bisogna essere in grado di capire anche il tipo di sottotono dell'incarnato. La maggior parte delle pelli chiare ha un sottotono tendente al giallo, raramente è rosato. Dovete affidarvi all'istinto: se avete sottotono giallo ma il fondotinta con lo stesso sottotono vi fa apparire itteriche allora è meglio prenderne uno con sottotono neutro ma non rosato, altrimenti la pelle apparirà grigia. Se, alla stessa maniera, avete sottotono rosato ma con un prodotto dello stesso sottotono apparite porcellini rosa allora è meglio prendere un altro prodotto con sottotono neutro ma non giallo.
L'importante è che alla luce del sole il vostro viso appaia il più naturale possibile con un colorito uniformeomogeneo e sano




I FONDOTINTA ECOBIO
E' difficilissimo trovare un fondotinta ecobio in profumeria o al supermercato, diciamo pure che è praticamente impossibile. Ad oggi non sono riuscita a trovarne uno che non contenesse almeno un silicone.
Il mio consiglio è di acquistare online dopo aver letto/guardato il maggior numero di recensioni possibili riguardo il prodotto a cui siete interessate. Fortunatamente il web viene incontro a tali necessità!
Su questo sito si trovano molti fondotinta di cui alcuni sono piuttosto famosi, come quello della Benecos di cui si leggono recensioni contrastanti: c'è chi lo ama e chi lo odia. C'è chi dice che è troppo pastoso e non si stende e chi dice che è perfetto per le pelli secche. Francamente io non l'ho mai provato per cui non posso darvi opinioni. 

Stesso discorso per la Lavera: c'è chi dice che sia troppo unto e chi lo trova perfetto. 
Se avete la pelle mista o grassa vi potreste trovare bene con il fondotinta minerale della Neve Cosmetics che, nonostante sia in polvere, se utilizzato con il pennello Flatbuki ha una coprenza medio-alta, anche se per esperienza personale vi dico che a me unge la pelle dopo qualche ora. Lo sconsiglio a chi ha la pelle secca o con segni d'espressione perché li sottolinea.
Secondo me il miglior fondotinta del mondo, anzi, la miglior BBcream esistente è quella della So'Bio perché ha una coprenza perfetta e dà un colorito naturale, uniforme, sano, fresco. Nel make up ecobio questa spicca per eccellenza.
Essendo però difficile da spalmare la sconsiglio a chi ha la pelle secca perché potrebbe segnare le rughette e le pellicine; inoltre dopo un po' unge la pelle per cui è bene ricoprirla con abbondante cipria.
Il fondotinta della stessa marca è bocciatissimo perché unge perfino la pelle più secca, lo dico perché mia mamma lo ha utilizzato per un periodo e dopo qualche ora notava che la pelle, nonostante sia molto secca, si ricopriva di uno strato oleoso inguardabile.. figuriamoci su una pelle mista o grassa cosa può fare!


E' molto difficile trovare quindi un buon fondotinta, soprattutto se si acquista online e non si ha la possibilità di testarlo prima.
Sul web ho visto che molti, per ovviare a questo problema, si creano la BB cream in casa unendo un fondotinta minerale alla crema idratante da giorno. Personalmente io odio questo metodo perché:

- la polvere del fondotinta esce dal vasetto a pallette per cui dà alla crema una consistenza granulosa che, spalmandola sul viso, crea delle strisciate bruttissime (si dovrebbe quindi prima passare la polvere in un grinder, cioè in un mini frullatore che la sminuzza e la rende impalpabile, ma non tutti ne hanno uno in casa)
- la quantità di polvere da unire alla crema non è semplice da definire e varia di applicazione in applicazione
- non si ottiene un prodotto omogeneo
- se si utilizza una crema ecobio, una volta che questa viene assorbita dalla pelle lascia uno strato di polvere sul viso che si "stacca" lasciando il colorito disomogeneo
- non è adatto per le pelli secche
- ha una coprenza bassissima
Io sconsiglio quindi di utilizzare questo metodo e di cercare, piuttosto, un buon fondotinta nel mercato. 

Concludendo: non è facile trovare un buon fondotinta. Se avete una buona pelle lasciate perdere e non utilizzatelo affatto, al massimo applicate un po' di cipria sulle zone che tendono ad ungersi.
Se vi truccate solo una volta ogni tanto comprate un fondotinta siliconico leggero.
Se avete una pelle problematica utilizzate un fondotinta minerale.
Se avete una pelle mista-normale vi troverete bene con la BBcream della So'Bio.

Se avete la pelle secca e disomogenea... beh cercate in lungo e in largo e provate, provate, provate, perché prima o poi ne troverete uno adatto a voi. Potete buttarvi sulle marche più conosciute (Lavera e Benecos), stando attente alla corposità del prodotto perché purtroppo per dare maggiore coprenza si utilizzano cere e burri che rendono il fondotinta pastoso e quindi difficile da stendere.
Tutto dipende dalle vostre necessità, tuttavia vi consiglio di non escludere a priori il mercato online perché è lì che si trovano i migliori prodotti.


Se avete trovato un buon fondotinta che non ho nominato lasciate pure un commento!


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mercoledì 2 aprile 2014

Siliconi nei cosmetici: cerchiamo di fare chiarezza

Da un paio di anni a questa parte sul web si legge di tutto e di più circa la pericolosità dei siliconi nei cosmetici: è stato detto che sono comedogeni, addirittura che sono cancerogeni, e molto probabilmente anche che sono la causa di tutti i mali del mondo... sto scherzando, ma credo che sia necessario applicare un filtro alle informazioni (o disinformazioni?) che compaiono quando si digita "siliconi nei cosmetici" su Google.

Prima di scrivere questo post mi sono documentata a fondo e per giorni mi sono chiesta se fosse giusto parlare di questo argomento poiché mi considero una paladina dell'ecobio e ciò che sto per dire potrebbe incrinare questa reputazione... molto probabilmente mi darò la zappa sui piedi perché ultimamente è diventato impopolare non demonizzare i siliconi, ma voglio che sia chiaro che se sto scrivendo quello che sto per scrivere è perché sono una paladina dell'ecobio e non una fanatica. Per questi motivi ritengo che sia necessario evitare estremismi pseudoscientifici e allarmismi inutili e che sia molto più importante fare della corretta informazione, da cui poi ciascuno può ricavare l'idea che preferisce.

Non sono così megalomane o egocentrica da pensare che questo post cambierà la storia dell'opinione pubblica, ma mi piace pensare che quelle tre anime che mi seguono potranno ricavare qualche spunto di riflessione circa un argomento su cui molte persone (purtroppo anche molto seguite) che hanno avuto diarrea verbale avrebbero dovuto tacere.

COSA SONO I SILICONI?
Chimicamente parlando, i siliconi o polisilossani sono polimeri inorganici basati su una catena silicio-ossigeno e gruppi funzionali organici legati agli atomi di silicio.
Si tratta di molecole sintetizzate in laboratorio non presenti in natura, e quindi in quanto tali sono biologicamente inerti. Da ciò si deduce che, come è scritto nell'Angolo di Lola (qui), i siliconi non interagiscono minimamente con le funzioni delle cellule, cioè non penetrano attraverso le membrane cellulari e quindi non danno allergie (per quanto molti soggetti presentino delle reazioni cutanee dopo l'applicazione dei siliconi, ma non sono stati ancora fatti studi al riguardo)... essendo incompatibili con le cellule umane è altamente improbabile che siano cancerogeni.


Quindi, primo punto: togliamoci dalla testa che i siliconi siano cancerogeni!

Infine, poiché sono biologicamente inerti, sono inattaccabili dai batteri e quindi sono praticamente eterni, il che è un bene perché fa sì che sia necessaria una minore quantità di conservante nel cosmetico e inoltre fa sì che il cosmetico possa rimanere sullo scaffale per anni e anni, ma è anche un male perché affinché venga smaltito a livello ambientale occorre tantissimo tempo.

CARATTERISTICHE DEI SILICONI
Le altre caratteristiche di queste molecole sono che:
- hanno proprietà uniformi in un ampio intervallo di temperatura, il che significa che hanno performance stabili al variare della temperatura e, addirittura, non si degradano col calore, a differenza degli oli vegetali;
-hanno bassa tensione superficiale, il che significa che non fanno scia bianca e quindi sono utilizzati nelle creme proprio per questo motivo, inoltre aumentano la "bagnabilità" del prodotto, ecco perché i fondotinta contenenti siliconi si spalmano egregiamente;
- hanno un alto grado di lubrificabilità e scorrevolezza, soprattutto su substrati organici, ecco perché rendono la pelle setosa e liscia;
- hanno alta idrorepellenza, cioè sono unti e totalmente incompatibili con l'acqua, ecco perché si dice che formano una "barriera", una "guaina";
- a differenza dei petrolati non sono affatto economici per cui se il formulatore sceglie di inserirli in un prodotto è solo per le caratteristiche citate sopra.

Con il termine silicone quindi si intende una vasta categoria di polimeri dalle peculiari performance che li rendono ineguagliabili da qualsiasi altra molecola presente in natura. 

Sempre secondo Lola, i più comuni siliconi che troviamo nei cosmetici sono:
- Dimethicone, un nome generico che rappresenta una categoria di sostanze dalle differenti caratteristiche; in base alla lunghezza della catena variano anche la viscosità e la volatilità;

- Phenil dimethicone, un silicone che ha maggiore compatibilità con lipidi organici ed è solubile in alcool;

- Cyclomethicone: ha una certa volatilità, al pari di cyclopentasyloxane e cycloesasiloxane;

- Dimethiconol: gomma siliconica che non si usa mai da sola, serve ad avere preparazioni più dense;

- Con gli emulsionanti siliconici (dimethicone copolyol) si ottengono emulsioni acqua/silicone a temperatura ambiente senza bisogno di scaldare. Questa particolare caratteristica è sfruttata dai formulatori per creare protezioni solari che resistono all'acqua e che non vengono portate via dal sudore.

Quindi, secondo punto: non è vero che i siliconi sono il diavolo poiché in alcune formulazioni il silicone dà vantaggi insostituibili perché permette, nel caso delle protezioni solari, una resa migliore dei filtri sia fisici sia chimici, oltre al fatto che permette di creare protezioni waterproof. Tali vantaggi si riscontrano anche in preparazioni per grandi ustionati: la totale inerzia fisiologica dei siliconi (così come delle paraffine) fa sì che l'ustione venga "protetta" dall'attacco di batteri e microrganismi patogeni, permettendo una migliore guarigione.
Come è scritto giustamente qui ridurre i siliconi a tutti i termini con il suffisso -one è una bestialità che non meriterebbe neanche di essere presa in considerazione se non fosse che, purtroppo, sul web il 90% degli articoli riporta questa dicitura come marchio di riconoscimento di tali polimeri. Dal momento che terminano in -one anche molti conservanti non è corretto definire siliconi tutti gli "oni".

Quindi, terzo punto: non è vero che tutte le sostanze che terminano in "-one" sono siliconi.

COSA COMPORTA L'UTILIZZO DEI SILICONI 
Sempre su questa pagina viene smentita la bufala secondo cui i siliconi sarebbero la principale causa dei pori dilatati: non è stato ancora dimostrato scientificamente che tali polimeri causino l'allargamento dei pori anche perché, come detto sopra, essi sono biologicamente inerti quindi non riescono in alcun modo ad interagire con la cellula epidermica.
Tuttavia, come scritto sull'Angolo di Lola, per questo motivo e per la loro elevata idrorepellenza creano una barriera sulla pelle che, oltre a essere difficile da lavare via, innanzitutto intrappola i microrganismi al di sotto di tale barriera, favorendo la comparsa di brufoli e punti neri, in secondo luogo impedisce la naturale idratazione della pelle che a lungo andare diventa asfittica e spenta. Devo precisare che ciò accade quando i siliconi sono i costituenti principali di una crema (cioè in pratica si trovano in posizione alte nell'INCI) ma non accade se sono presenti in percentuali minori del 2%. 
Secondo Lola, dimethicone e cyclomethicone ai primi posti dell'INCI insieme ad un dimethicone copolyol in mezzo all'INCI danno fondotinta occlusivi e ingrassanti, mentre cyclopentasiloxane e cyclohexaxyloxane danno fondotinta setosi ma molto meno grassi, anche secchi alle volte. Ecco perché chi ha la pelle grassa dovrebbe evitare totalmente dimethicone e cyclomethicone, mentre potrebbe pensare a un fondotinta più leggero con cyclopentasiloxane.
Di certo i siliconi non hanno alcuna proprietà idratante o emolliente, sono ingredienti piuttosto vuoti all'interno di una crema, ecco perché posso accettarli all'interno di un fondotinta che mi resta sul viso qualche ora ma non posso tollerarli all'interno della crema che mi deve idratare e trattare la pelle secondo le mie necessità. Il silicone va a schermare il principio attivo contenuto all'interno della crema, oltre al fatto che "blocca" il sebo all'interno dei pori, con il duplice risultato di impedire l'azione del principio attivo (per esempio l'oe di tea tree che ha la funzione di combattere proprio la pelle impura) e di favorire la formazione di punti neri.
Ultimamente molte persone si lamentano delle irritazioni comparse dopo l'utilizzo di cosmetici contenenti siliconi per cui sicuramente verranno fatti studi riguardo tale inerzia biologica che sembra esserci chimicamente, anche se appunto talvolta compaiono allergie.

Quindi, quarto punto: i siliconi non causano i pori dilatati però favoriscono l'insorgenza di brufoli e punti neri e impediscono la naturale idratazione della pelle. Inoltre sono ingredienti chimicamente "vuoti" che non apportano alcun beneficio reale alla cute se non una falsa "setosità" e morbidezza che sotto nascondono una pelle disidratata e asfittica.

Stesso discorso può essere applicato ai capelli: i siliconi creano una barriera intorno al capello, inguainandolo e "isolandolo". Ecco perché a lungo andare i capelli diventano simili a alghe unticce alla radice e secche sulle punte.
Anche se è sbagliato dire che i siliconi "privano i capelli del nutrimento" perché i capelli sono esclusivamente cellule morte che non si nutrono affatto, tuttavia applicare delle maschere idratanti su capelli inguainati di silicone non dà alcun effetto perché gli oli contenuti nelle maschere non possono certo attraversare la guaina siliconica.

E DAL PUNTO DI VISTA AMBIENTALE?
Come detto sopra, i siliconi sono dei polimeri estranei alla natura che con il tempo così come si accumulano sul capello e sulla pelle si accumulano anche nell'ambiente. Sono difficilissimi da essere smaltiti, ecco perché sono fortemente inquinanti.

CONCLUSIONI
I siliconi non fanno male, non sono cancerogeni né devono essere demonizzati in alcun modo. Sono semplicemente dei polimeri sintetici con sia vantaggi sia svantaggi, sta al formulatore decidere se incorporarli in un prodotto come sta al consumatore decidere di utilizzarli.
Hanno elevatissime performance che li rendono preferibili agli oli vegetali in certe occasioni, però d'altronde hanno un forte potere inquinante.

In conclusione, se utilizzo una volta ogni tanto un fondotinta contenente silicone non morirò, non avrò il cancro né causerò la fine del mondo, tutt'al più mi comparirà qualche punto nero. Non utilizzo litri di siliconi ogni giorno per cui non inquino l'ambiente, ma d'altronde non sono chemofobica né odio a prescindere certe molecole chimiche come appunto il silicone (che poi, si potranno mai odiare degli ingredienti cosmetici? che senso ha?).
Smettiamola con gli allarmismi e gli estremismi e cominciamo a "credere" solo ai dati scientifici, piuttosto che alle Wanna Marchi del web (o di youtube) che attribuiscono con faciloneria e pseudoscienza poteri demoniaci a certi polimeri.

Vi lascio con questa frase di Rodolfo Baraldini che mi ha colpita moltissimo: "Anche se una bugia ripetuta 1000 volte diventa una verità, quando si cercano scuse o spiegazioni pseudoscientifiche per demonizzare una sostanza, se non si possono produrre ricerche, che almeno le si supporti con un qualche razionale."
E aggiungo: mettete sempre in discussione ciò che sentite e ciò che leggete.

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